Nuove frontiere
Baskin
Nuove frontiere: Baskin
Il Baskin non è solo uno sport di squadra inclusivo, ma è molto di più . Ho conosciuto questa realtà straordinaria circa un paio di anni fa grazie ai molti professionisti dello sport che erano quasi riusciti a convincermi che mia figlia non sarebbe mai stata in grado di praticare un qualsiasi sport ed in particolare uno sport di squadra, tanto raccomandato invece per lei da medici e terapisti. Così mi sono informata sugli sport inclusivi e ho avuto la fortuna di conoscere il referente del Baskin, che mi ha fatto cambiare radicalmente idea in quanto lui crede fermamente in quello che fa. Il BASKIN è un bellissimo sport di squadra con giocatori con e senza disabilità, ciascuno dei quali è portato ad esprimersi al massimo delle sue capacità insieme ai compagni e dieci regole valorizzano il contributo di ogni ragazzo/a all’interno della squadra dove il successo comune dipende realmente da tutti.
Quattro canestri
Ci siamo catapultati con entusiasmo in questa realtà nuova e bellissima, articolata in allenamenti, campionati e manifestazioni dove l'atteggiamento assistenziale fa spazio alla condivisione, al divertimento ed al rigore. Così gli atleti tutti insieme superano i propri limiti anche con l'aiuto di un compagno. Ruoli diversi si alternano nel gioco su un campo che prevede quattro canestri, due regolamentari, altri due di altezza inferiore proprio affinché tutti possano lanciare la palla in rete. Ormai sono quasi due anni che ci ritroviamo in questa nuova grande famiglia e abbiamo conosciuto persone fantastiche, volontari, sportivi professionisti autentici, ragazzi e genitori magnifici.
Tra regole e gioia
Le regole sportive devono essere rispettate da tutti rigorosamente senza sconti perché così si fa la vera inclusione. Noi genitori invece superiamo tutti i nostri limiti e remore per il bene e la crescita dei nostri ragazzi e ci adeguiamo ai ritmi di questo sport fantastico che richiede costanza negli allenamenti, trasferte nel week end e soprattutto il nostro silenzio in campo senza nessuna intromissione nelle decisioni del coach . Però tutto viene ripagato dalla gioia degli atleti che in campo abbattono ogni tipo di barriera più di chiunque altro e riescono ognuno di loro a dare il meglio grazie anche al contributo reciproco.
Il Terzo Tempo
E poi c'è spesso il terzo tempo perché ogni scusa è buona per ritrovarsi a festeggiare qualcosa un compleanno anche del mese precedente, una vittoria così come una sconfitta o semplicemente la voglia di stare insieme. Lucrezia oltre a palleggiare e a fare canestro, grazie al Baskin ha trovato nuovi e veri amici, con cui condividere dei bei momenti insieme sulla base di uguaglianza con tutti. Per lei il Baskin è vita.Ha imparato tanto ed io ancora ancora di più.